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Cassazione: sì all’ecobonus anche senza comunicazione Enea

Due pronunce ribaltano la linea dell’Agenzia delle Entrate. La comunicazione ha solo finalità statistiche, non è condizione per accedere alla detrazione

La Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sulla comunicazione Enea per l’ecobonus, segnando un nuovo spartiacque nella giurisprudenza e mettendo in discussione la posizione finora rigida dell’Agenzia delle Entrate. Con le recenti ordinanze n. 12422/2025 e n. 12426/2025, i giudici supremi chiariscono che la mancata o tardiva trasmissione dei dati all’Enea non comporta la decadenza dal diritto alla detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica.

La comunicazione Enea ha fini statistici
Secondo quanto stabilito dalla Cassazione, l’invio della comunicazione Enea ha uno scopo puramente statistico e di monitoraggio, volto a misurare il risparmio energetico ottenuto a seguito degli interventi. Non si tratta, quindi, di un requisito essenziale per accedere al beneficio fiscale.
Una linea confermata anche nella sentenza 7657/2024 e in quella n. 19309/2024, in cui i giudici hanno ribadito che i termini per l’invio non sono perentori. Anche in caso di omissione totale, dunque, il contribuente conserva il diritto all’ecobonus.

Contrasto con l’Agenzia delle Entrate
Le nuove sentenze si pongono in aperto contrasto con la prassi consolidata dell’Agenzia delle Entrate, che ha più volte revocato la detrazione in caso di irregolarità nella comunicazione. In passato, infatti, la giurisprudenza aveva spesso avallato questa posizione, distinguendo tra ecobonus e bonus ristrutturazioni – per cui la comunicazione Enea non è mai stata richiesta come vincolante.
La divergenza tra i diversi orientamenti giurisprudenziali riflette un contesto normativo ambiguo, che ha alimentato incertezze tra i contribuenti e favorito interpretazioni difformi.

Le regole attuali per l’ecobonus
La Legge di Bilancio 2025 ha aggiornato le aliquote di detrazione previste per l’ecobonus:
– 50% per gli interventi eseguiti su abitazioni principali;
– 36% per le altre tipologie di immobili.

Il tetto massimo di spesa detraibile è fissato a 96.000 euro, con ripartizione in dieci rate annuali di pari importo. Resta formalmente l’obbligo di trasmettere le informazioni all’Enea entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, ma alla luce delle ultime pronunce della Cassazione, questo obbligo non sembra più costituire un elemento ostativo all’ottenimento dell’agevolazione.

Un nuovo scenario giuridico
La strada tracciata dalla Suprema Corte potrebbe incidere profondamente sui futuri contenziosi in materia. Se l’orientamento giurisprudenziale attuale dovesse consolidarsi, l’invio della comunicazione Enea diverrebbe un adempimento secondario, utile al monitoraggio ma non essenziale ai fini fiscali.

In attesa di un intervento chiarificatore da parte del legislatore o di una circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti possono guardare con maggiore serenità al proprio diritto di fruire dell’ecobonus, anche in presenza di ritardi o omissioni nella trasmissione all’Enea.

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