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Il nuovo volto dell’edilizia: il Real Estate guida la trasformazione del costruire

Transizioni integrate, produttività inclusiva, intelligenza artificiale e misurazione del valore sociale: le nuove direttrici che ridisegnano il modo di progettare e costruire

Il settore delle costruzioni sta vivendo una profonda metamorfosi, spinto da un Real Estate sempre più orientato alla valorizzazione degli immobili, alla sostenibilità ambientale e alla digitalizzazione. L’epoca della semplice produzione edilizia lascia il passo a un nuovo paradigma, in cui gli edifici devono mantenere valore economico, funzionale e patrimoniale nel tempo.

Questa riflessione ha trovato massima espressione nell’edizione 2025 di REbuild dove è emerso con forza come il Real Estate non sia più un comparto a sé stante, ma una leva di trasformazione sistemica per tutta la filiera delle costruzioni. Progettisti, imprese, investitori e policy maker condividono oggi una visione comune che punta a innovazione, inclusione e responsabilità ambientale.

Verso un Manifesto per il futuro del costruire
Quattro direttrici principali guidano questa trasformazione epocale: transizioni integrate, produttività inclusiva, intelligenza artificiale e misurazione del valore sociale. Ambiti attorno ai quali prende forma un “Manifesto per il futuro del costruire”, risultato del lavoro di gruppi multidisciplinari coinvolti nell’evento.

Transizioni integrate: un cambio di paradigma territoriale
La transizione non è univoca, ma multipla: energetica, economica, sociale, demografica. Il concetto di “transizioni integrate” implica il coordinamento tra queste dimensioni, adattato alle specificità territoriali. Le comunità a rischio spopolamento richiedono strumenti diversi rispetto alle aree metropolitane. Fondamentale diventa il coinvolgimento attivo della domanda – anche attraverso le comunità energetiche – e la capacità dell’offerta di rispondere su scala, con prime contractor in grado di guidare l’intero processo.

Produttività inclusiva: costruire come diritto
Il Real Estate spinge verso una produttività edilizia intesa non solo come efficienza economica, ma come leva sociale per garantire il diritto all’abitare. Serve costruire meglio, in modo accessibile e strategico, andando oltre la logica dei bonus per attivare cantieri e progettualità stabili. Il concetto di “affordability” diventa centrale, specialmente per le fasce di popolazione più fragili.

Intelligenza artificiale: semplificazione e nuova efficienza
L’AI emerge come tecnologia abilitante per snellire la burocrazia, simulare scenari alternativi e migliorare la gestione di progetti complessi. Può ridurre la complessità normativa e diventare un nuovo standard competitivo, contribuendo a trasparenza, performance standardizzate e ottimizzazione delle risorse.

ESG: la “S” chiede misurabilità
La componente sociale degli ESG è stata a lungo trascurata per la difficoltà di misurarla. Oggi si chiede di definirne indicatori chiari, per trasformarla in un criterio concreto di valutazione e investimento. Come per l’efficienza energetica, anche il valore sociale può generare ritorni misurabili, se si stabiliscono regole e unità di misura condivise.

Un nuovo ruolo per il costruire
Il settore delle costruzioni è dunque chiamato a un cambio di passo, da semplice esecutore a protagonista della rigenerazione urbana, della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale. Tecnologia, dati e sensibilità sociale diventano gli ingredienti di un nuovo standard del costruire.

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